3 aprile 2020
Pietro Paolo Lauriola, System Support Specialist at Ricoh Italia
L’emergenza Coronavirus ricorda all’umanità la sua vulnerabilità, sia a livello personale sia a livello di comunità sociale ed economica. Viviamo una crisi, prevista tra gli altri da Bill Gates nel 2015, che mette in discussione il nostro concetto di benessere: cosa ne pensi?
Penso che la cosa peggiore sia la disgregazione che vediamo nel mondo, la mancanza di cooperazione, di coordinamento tra i diversi Paesi. E la mancanza di fiducia, sia tra gli Stati sia tra le popolazioni e i governi. Questo è fondamentalmente il rovescio della medaglia di quello che abbiamo visto succedere negli ultimi anni: l'epidemia delle fake news, l’individualismo come isolamento del proprio benessere e il deterioramento delle relazioni internazionali ci rendono vulnerabili.
Quali sono le priorità su cui bisogna concentrarsi quando l’emergenza lascerà il posto alla ripresa di una “nuova normalità” e saremo chiamati a ricostruire il nostro tessuto economico e sociale?
Bisognerà lavorare su più fronti
e cooperare molto tra imprese anche diverse. Bisognerà mettere al centro del
nostro business un sistema di monitoraggio continuo dell’'intera popolazione al
fine di proteggere persone da future epidemie. L’ecologia è un altro grande
tema da non sottovalutare. Dobbiamo diventare più umani e se non stiamo
attenti, questa epidemia può giustificare lo sviluppo accelerato dei regimi
totalitari.
Quali opportunità stai cogliendo da questa crisi,
quali elementi positivi credi di poter trarre e come pensi di valorizzare
l’esperienza, sul piano professionale? Quali innovazioni derivanti dai
cambiamenti in corso, in particolare nella sfera lavorativa e produttiva, credi
possano rivelarsi un valore aggiunto?
Ho pubblicato in questi giorni un videoclip dal titolo "Scudo e riparo". Il messaggio di questa canzone, è che possiamo diventare scudo e riparo gli uni degli altri, per proteggerci dalle difficoltà che la vita ci porta ad affrontare. Ho deciso di affrontare questa tematica perché il lavoro (e la sua perdita) è uno dei grandi temi irrisolti della nostra società, e tutti direttamente o perché coinvolge qualcuno attorno a noi, ci troviamo ad affrontare le difficoltà della vita precaria.
Il video è diviso i due parti, come la canzone. Racconta la storia di una famiglia. La prima parte si concentra sul matrimonio e la nascita di una bambina, mentre la seconda parte affronta la tematica della perdita del lavoro e di un dolce epilogo. Il finale lascia intendere che, anche di fronte alle difficoltà, se ne esce con gli affetti e le relazioni, lezione che tutti dovremmo imparare in questa difficile situazione che stiamo vivendo in questi giorni.
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3 aprile 2020