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1° Luglio 2019

Milano Cortina 2026: alcuni consigli per un evento davvero sostenibile

Non c’è alcun dubbio: le olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 ci stanno facendo sognare ancor prima del loro inizio.

A cura di Alessandro Mantini, Influencer Prioritalia

Ciò nonostante, dopo la gioia genuina e bipartisan che molti di noi hanno provato quel fatidico 24 giugno a seguito dell’assegnazione dei giochi all’Italia, sul tavolo per ora ci sono soltanto gli intenti e le promesse che il Comitato Organizzatore ha messo nero su bianco all’interno del dossier di candidatura[1] e il cui contenuto è stato ripreso dai media per chiarire quali saranno i principi cardine che ispireranno le azioni dei vari protagonisti di qui ai prossimi sette anni.

Una parola su tutte sembra caratterizzerà i giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026: sostenibilità. Nell’organizzazione dell’evento verrà adottato (come riportato nel già menzionato dossier) “un approccio unitario e pianificato con attenzione per realizzare dei Giochi sostenibili che si avvalgano dello sport come elemento catalizzatore di numerosi benefici economici, ambientali e sociali e contribuiscano al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite”.

Una promessa di sviluppo sostenibile in concerto non solo con gli SDGs ma anche con l’agenda 2020 del CIO e con la New Norm, la riforma del 2018 che chiede che i Giochi Olimpici e Paralimpici siano eventi sostenibili, flessibili ed efficienti sia sotto il profilo finanziario che sotto quello ambientale e sociale. Già ad una breve scorsa delle recommendations dell’Agenda [2] si può notare come nei soli punti 4 e 5 il termine “sostenibilità” venga chiamato in causa ben 10 volte.

Questo ci fa capire come per il CIO la sostenibilità dei progetti olimpici e paralimpici rappresenti uno dei requisiti fondamentali cui qualsiasi comitato organizzatore avrebbe dovuto attenersi per avere delle chance di portare a casa il risultato. Lo conferma anche il dossiser di candidatura svedese di Stoccolma-Are [3] (battuta per 47 voti a 34) che vi invito a leggere e che affronta parimenti il tema della sostenibilità con un approccio a mio avviso addirittura più pragmatico e basato sui risultati finora raggiunti a livello nazionale in termini di ranking globale e di certificazioni.

Al di là delle rivoluzioni normative e dei buoni propositi comunque, le scelte del CIO non hanno sempre fornito in concreto un forte segnale verso la sostenibilità. Si pensi solo ai giochi olimpici invernali di Pechino del 2022, assegnati con votazione segreta e a dispetto di un concorrente (Almaty, la città candidata del Kazakistan) che aveva dalla sua un contesto ambientale più consono ed una serie di impianti già realizzati.

Quella che dunque sembra a prima vista una promessa che sorge spontanea dal cuore degli italiani ad un ulteriore approfondimento si dimostra essere un mero obbligo di compliance sul quale gravano forti dubbi in tema di cultura, skill e risorse.

In considerazione di questo resta da capire come l’Italia sarà in concreto capace di realizzare dei giochi olimpici sostenibili, a fronte soprattutto del fatto che il sustainability sentiment del paese non è così spiccato perlomeno paragonato a quello di altri partner europei.

Per quanto infatti le ricerche sul sustainability sentiment [4] nazionale siano incoraggianti, escludendo alcuni settori industriali (come quello delle utilities, delle banche e dei trasporti) sul tema della sostenibilità le imprese ed i cittadini hanno ancora un lungo percorso da fare. Queste Olimpiadi avranno quindi un ruolo di fondamentale importanza non soltanto per il rilancio dei consumi e della spesa pubblica (come già sottolineato dalle ricerche commissionate dal Comitato Organizzatore alle Università Bocconi [5] e Ca’ Foscari [6]) ma anche e soprattutto per lo sviluppo e la presa di coscienza a tutti i livelli dei temi legati alla sostenibilità.

In tal senso è a mio avviso importante che il Comitato Organizzatore di queste olimpiadi tenga in considerazione alcuni aspetti cruciali per fare in modo che questa promessa di sostenibilità si traduca in un cambiamento reale, fattivo e duraturo:

In primis una pianificazione attenta e costante che sia in grado di stimare gli impatti economici, ambientali e sociali (mettendoli in relazione alle dinamiche più ampie dei Sustainable Development Goal delle Nazioni Unite) e di monitorare costantemente e in modo tempestivo gli scostamenti per poter mettere in atto efficaci azioni di aggiustamento. Nell’adempimento di questo compito l’azione continua di fact checking e di agenda setting dei media contribuirà sicuramente a generare la necessaria motivazione e l’engagement di tutti gli stakeholder;

Non meno importante la collaborazione con le comunità locali (non solo quelle direttamente impattate dall’evento) e con le associazioni che costituiscono il vero “corpo intermedio” tra Stato e cittadini capace di generare la necessaria sensibilizzazione a tutti i livelli su questo tema;

Infine, la progettazione un sistema diffuso di responsabilità sociale e di incentivi/disincentivi che coinvolga direttamente non solo il comitato organizzatore ma tutti gli appaltatori. Tale sistema presuppone un controllo totale della catena di fornitura (non soltanto per quel che riguarda i rischi di corruzione, ma anche lo sfruttamento della manodopera ed il rispetto dell’ambiente) ed una costante attività di verifica sullo stato dei rischi ESG (Environmental Social & Governance) e di reporting di sostenibilità.

Per arrivare ad un’olimpiade sostenibile in sette anni dovremmo arrivare ad avere una nazione sostenibile capace di ospitare questo evento. Si tratta certamente di una sfida difficile ma non impossibile se si inizierà da subito a diffondere practice virtuose di produzione e consumo a tutti i livelli e a promuovere i valori dell’economia civile, senza vivere nell’illusione che pur con grande fatica (e assistiti dalla fortuna) si riesca ad ottenere tutto questo concentrando gli sforzi a ridosso e durante l’evento. Quando gli 80.000 spettatori dello Stadio Meazza di Milano il 6 Febbraio 2026 accoglieranno gli atleti durante la cerimonia di apertura gli esiti delle gare saranno l’unico risultato su cui ancora si potrà scommettere.


[1] https://milanocortina2026.coni.it/en/files/candidature/26-candidature-dossier-%E2%80%93-pocket-edition-italian-version/file.html

[2] https://stillmed.olympic.org/media/Document%20Library/OlympicOrg/Documents/Olympic-Agenda-2020/Olympic-Agenda-2020-20-20-Recommendations.pdf#_ga=2.93830815.301266643.1561826822-1877942042.1561826822

[3] https://sok.se/download/18.67d4a745168fbfaf4be2adcf/1550485273184/Stockholm-Are-2026_Candidature-File-ENGLISH-WEB.pdf

[4] vedi per esempio la ricerca sul sustainability sentiment di Aida & Partners (http://www.sustainabilitysentiment.com/)

[5] https://milanocortina2026.coni.it/images/news/bocconi_inglese.pdf

[6] https://milanocortina2026.coni.it/images/news/CaFoscari.pdf

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Data e ora

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